miércoles, enero 24, 2007

La lotta contro la contaminazione a Huelva (Spagna).


Un disastro ecologico a scala mondiale. Questo è il titolo che Greenpeace e La Mesa de la Ría (ONG della città di Huelva) hanno dato all`ultimo documento elaborato sulla contaminazione della città più occidentale dell`andalusia. Il suddetto testo mette in relievo il deterioramento dell`ambiente e la qualità di vita che patiscono gli abitanti di Huelva dalla metà della decade degli anni 60; mostra dati sugli allarmanti tassi di incidenza di cancro e altre malattie della popolazione, mostra anche un analisi del comportamento incomprensibile delle diverse amministrazioni nazionali, autonome e locali.
La provincia di Huelva ha una triste e lunga tradizione di lotta medioambientale. Con il passare del tempo, gli sforzi e il lavoro di fondo sono andati consolidando un interessante movimento sociale, cioè La mesa de la Ría, che continua a lottare per il recupero della città di Huelva. Per capire questa situazione partiamo dall`inizio, il momento in cui si decise la creazione di un impianto Chimico Industriale nell`anno 1964. La confluenza dei fiumi Tinto e Odiel e la grande quantità di spazi naturali, la sua ampia biodiversità, come la vicinanza con zone di grande valore come Doñana, facevano fino a questo momento di Huelva un insieme di grande valore ecologico. Nel gennaio 1964 la legislazione sugli Impianti di Sviluppo e promozione industriale spinta dal settore tecnocrata franchista, incluse Huelva per la costruzione di un Polo Chimico, in un esteso territorio nelle vicinanze della città e al bordo del suo fiume.
L`ubicazione più appropiata per la costruzione delle fabbriche non si realizzò di fronte alla impossibilità di assumere, in quel momento, il costo della realizzazione del ponte che avrebbe dovuto coonettere i margini del fiume. Manovra che poneva principi di risparmio di costi al di sopra delle conseguenze medioambientali. Erano questi gli anni dello sviluppo statalista. Alla fine si localizza una cintura industriale attorno alla città. La vicinanza della materia prima (cave minerarie della provincia), la cessione del suolo, l`esistenza del porto, la mano d`opera economica e le facilitazioni fiscali giustificarono la costruzione dell`impianto industriale. Si costruiurono fabbriche chimiche fino ad un numero approssimato di sessanta.
E’ alla metà degli anni settanta quando la situazione della contaminazione a Huelva assunse dimensioni notevoli. Si produsse paradossalmente un abbassamento del reddito procapite della città, da 24 nel 1955, a 40 nel 1969 a 43 nel 1972. Oggi l`industria chimica di Huelva è formata da 21 imprese; 6 sono ubicate nella Punta del Sebo, essendo queste le più contaminanti ed obsolete, come dismostra la spirale di perdita di impieghi dell`ultima decade e diverse sentenze di condanna per delitti contro il medioambiente.
La provincia di Huelva figura tra le zone della spagna nelle quali l`incidenza di cancro ai polmoni è maggiore rispetto a tutto il paese, secondo L`atlante di mortalità in Spagna (1987-1995) che ha realizzato il Dipartimento di Scienze Sperimentali e Della Salute dell`Università Pompeu Fabra di Barcellona, in collaborazione con la Scuola Andalusa di Salute Pubblica.
In merito all’incidenza dell’ Asma l’inchiesta sulla Salute Respiratoria la Commissione Europea dichiara che pur essendo la Spagna uno dei paesi con minor incidenza di sintomatologia, la citta’ di Huelva rappresenta l’eccezione e si colloca tra le prime dieci a livello internazionale. Di fatto questa città andalusa presenta un’altissima frequenza di tutti i sintomi studiati: sibilii al respirare, mancanza di aria, oppressione toracica, attacchi di tosse, allergia nasale ed utilizzo di medicinali antiasmatici. Per capire questi dati riguardanti la salute della popolazione, è necessario segnalare come la produzione di superacido fosforico nella provincia di Huelva, negli anni abbia prodotto un accumulo, in quelle zone chiamate las marismas del fiume tinto, di più di 120 milioni di tonnellate di residui chiamati Fosfoyesos capaci di costituire legami chimici radioattivi e depositati a meno di cinquecento metri dal nucleo urbano.

Foto: Isaías Griñolo.

Cosa ha supposto per la città la presenza dell’industria chimica?
Pere alcune persone “le fabbriche” sono motivo di orgoglio, quasi un símbolo di sviluppo economico. Con il passare del tempo è andata via via sviluppandosi una relazione speciale tra cittadinanza e industrie, le quali oltre ad incontrare l’appoggio delle istituzioni, hanno saputo creare opinioni favorevoli, attraverso l’utilizzo di campagne pubblicitarie, patrocini sportivi, istituzionalizzazione del “Giorno dell’industria nella città” o l’illimitato finanziamento da parte dell’Università di Huelva.

Huelva è una città in cui quasi nessuno si riconosce come cittadino, è una città che giorno dopo giorno si vede sottomessa dall’azione poderosa delle imprese che vi si sono installlate. E’ il caso dell’Endesa con la costruzione di un nuovo impianto per il ciclo combinato, la goccia che definitivamente ha riempito il bicchiere dei dispropositi.

Per maggiori informazioni consultare il sito web o ponersi in contatto con questa redazione.

http://www.mesadelaria.org/

http://www.huelvadenuncia.org

8 comentarios:

Fran López Reyes dijo...

Solo dire che questo post a avvuto un efecto colaterale bellisimo nella città di Huelva. Sono tante le persone che mi hanno scrito per ringraziarmi e dopo si ha publicato in une altre web site che lavorano nelle stese cause. queste picole cose aiutano a la gente di Huelva per continuare la dificile lotta contro la contaminazione.

Unknown dijo...

Ciao Fran, sono Marco, ci siamo conosciuti sabato davanti al birrificio lambrate. Ho letto il tuo blog e sono parecchio sconcertato!
Io sono siciliano (di Ragusa) e a una settantina di Km dal mio paese esiste l'ecomostro di Gela. Lì il petrolchimico sta proprio sul mare e negli anni è stato causa di disastri.
Ovviamente nessuno se ne preoccupa... gli interessi dello stato e della mafia vengono prima di ogni cosa!!!! La stessa cosa accade nella meravigliosa Valle di Noto, nella zona di Siracusa, dove, a causa di continue trivellazioni per cercare il petrolio, stanno distruggendo un territorio che è patrimonio dell'UNESCO!!!

Detto ciò ti mando un paio di link oltre a quello della mia band con la speranza che entrambi ti diano degli spunti di riflessione.

Un abbraccio, MarcoAD.

Val di Noto
L'EcoMostro di Gela

E questo è il link della mia band
..::judA::..

Unknown dijo...

Scusa i link sono errati!
Te li rimetto qui sotto!
Ciao!


Gela
Val di Noto
..::judA::..

Fran López Reyes dijo...

Grazie Marco! Allora inizio a vedere i tuio link, e vediamo che cosa possiamo fare. Io inizio a scrivere di piu in Italiano....meto anxhe il link della tua band. Un saluto!!

Fran López Reyes dijo...

Marco Complimenti per la band......!!! Alucinante suono. Apena ho un attimo di tempo scrivo un post nel blog...a presto!!

Anónimo dijo...

quello che stavo cercando, grazie

Anónimo dijo...

quello che stavo cercando, grazie

Fran López Reyes dijo...

per che lo stai cercando??
sono curioso